Sono diversi i modi per aiutarci a liberare, perché di questo si tratta, i cani detenuti nei canili, i più importanti ed utili sono i seguenti: fare volontariato attivo nei canili iscrivendosi alla nostra associazione; fare volontariato “virtuale” facendo girare gli appelli che troverete su questo sito in internet, in particolare facebook sulle bacheche dei vostri profili e, soprattutto, nei tanti gruppi animalisti presenti; adottare un cane.
Come sottolinea l’educatore Luca Spennacchio, “…I canili sono spesso edificati in luoghi esterni alla città, spesso difficili da raggiungere e poco visibili. Viene da chiedersi come si possa aumentare la probabilità di reinserimento di un cane in una famiglia se le stesse non sono informate dell’esistenza della struttura e, in aggiunta, se questa è difficile da raggiungere…” (dal libro “Canile 3.0”).
Di frequente, le persone dicono “Non ci vado in canile, perché mi sento male…”, i cani sono così spacciati e destinati a rimanere in questi luoghi di detenzione per tutta la vita.
E’ qui che le organizzazioni di volontariato possono fare la differenza: far “conoscere” i cani attraverso il “canile virtuale”, vale a dire appelli con le storie e gli album fotografici dei cani presenti nelle strutture.
E’ qui che l’Associazione Zampe Pulite ODV fa la differenza aprendo virtualmente i cancelli dei canili, in cui sono presenti nostri volontari, in modo che si possa “girare” le strutture senza provare l’angoscia che un luogo di detenzione può provocare in alcune persone particolarmente sensibili, così da restringere la scelta su pochi soggetti che potranno poi essere visionati e conosciuti dagli eventuali adottanti con l’ausilio dei nostri volontari nelle aree sgambamento dei canili, lontano dalle gabbie.
Ma il “canile virtuale” serve anche a “cercare” possibili adottanti in tutta Italia. La nostra presidentessa ha salvato centinaia di cani in anni e anni di volontariato, questo grazie alle tante persone che hanno condiviso i suoi appelli, perché come dice sempre “ogni adozione è un lavoro di squadra, ognuno ha il suo ruolo importante per addivenire all’uscita del cane dal luogo di detenzione”.
Ricordate sempre, infatti, che anche il canile più bello rimarrà comunque un luogo di detenzione, un luogo in cui i cani “…vivono esperienze limitate e spesso ripetitive; i giorni sono quasi tutti uguali e le novità ben poche…” (Ed. Luca Spennacchio, “Canile 3.0”).

Infine, riportiamo l’articolo (scritto a titolo gratuito) dalla giornalista free lance Eugenia Palazzetti sulla Rivista "Sicurezza Sanitaria" n. 100 del trimestre gennaio-marzo 2009 che con il Suo contributo ha voluto aiutare i pelosetti dei canili:

" (...) Sono tanti i miti da sfatare... cucciolo è meglio, piccolo è più gestibile, giovane è più incline ad affezionarsi...
- La gente dovrebbe capire che è più facile gestire un cane adulto o, meglio ancora, un cane anziano: infatti, i volontari… conoscono gli "ospiti" delle gabbie uno per uno (hanno tutti un nome ed una relativa scheda sanitaria) e sanno indicare quale sia il cane giusto per le esigenze dell'adottante proprio in quanto ne conoscono carattere e caratteristiche, avendoli seguiti per tanti anni.
- Si è portati a credere per le dimensioni che un cane di piccola taglia sia quello più indicato a vivere in un appartamento: niente di più sbagliato! I cani di taglia piccola hanno un carattere più vivace rispetto ai cani di taglia media, grande e gigante, e spesso risentono maggiormente dell'assenza del padrone durante le ore lavorative. Un cane di taglia grande, sempre vissuto in gabbia, è abituato a spazi ristrettissimi, ha perciò bisogno di poco spazio proprio perché non ci è abituato. Inoltre, passa le sue giornate solo, quindi anche un padrone che per lavoro sia costretto ad assentarsi diverse ore non rappresenterebbe per lui un problema. Tutti pensano al cane di grande taglia in un giardino: un cane vissuto in canile considererà anche il più piccolo appartamento come una reggia!
- Quanto alla capacità di affezionarsi, anche se il padrone non l'avrà visto crescere, un cane adulto o vecchio sarà perfettamente in grado di legarsi ad una "nuova" persona. Anzi, proprio in virtù dell'essere stato scelto e salvato il suo amore sarà ancora più forte e saldo. Magari non "immediato", in quanto i cani in attesa di adozione, si portano dietro, a volte, pesanti esperienze che li rendono timidi, diffidenti, paurosi. Ma sempre pronti a dare credito a chi saprà tendergli una mano.
- Più si va avanti con l'età poi, più il cane sarà tranquillo: comprensibile il ragionamento di chi pensa che così soffrirà prima per la morte del cane, ma è un'esperienza che arricchisce l'uomo e dà una possibilità a chi ha sempre e solo sofferto da recluso di assaporare la libertà. Pensando alla vostra vecchiaia, vi piacerebbe l'idea di vivere chiuso in una piccola stanza di un ospizio soli e abbandonati dal mondo intero per la sola paura di affezionarsi a voi?
Riflettendo su questa realtà, converrete che occorre dare una possibilità a tutti i cani di canile. Moltissimi casi di cani anziani adottati riportano un'esperienza di infinita tenerezza e riconoscenza verso colui/colei che li ha portati via dal canile. Persone che hanno poi voluto ripetere l'esperienza. Alla fine, dalle testimonianze raccolte, i più contenti e soddisfatti sono proprio i nuovi padroni, anche se la riconoscenza e la felicità si possono leggere chiaramente sui musi dei cani ora liberi. Non c'è bene più prezioso della libertà e questo si può capire anche dall'espressione speranzosa dei canetti …. ogni volta - purtroppo poche - che una persona entra per adottare un cane: si fanno in quattro per farsi notare. Tutti sembrano dire "scegli me, portami via, non ce la faccio più a vivere in gabbia".
E allora fatevi avanti, adottate un cane adulto o un cane anziano perché la vecchiaia non deve essere una condanna a morte in canile! E se anche la vostra scelta non dovesse ricadere su di loro, ci sono anche tanti cani giovani... Qualunque prigioniero rilasciato regalerà, infatti, un po' più di spazio e attenzioni a tutti quelli che restano dentro le gabbie. (...) "

Concludiamo la nostra presentazione segnalando che abbiamo lasciato sul nostro nuovo sito web una sezione dedicata al ricordo dei cani che erano detenuti nel Canile Abusivo “ex Poverello” di Roma, canile che - grazie alle denunce, alla pubblicazione di foto e video dello stato in cui venivano detenuti i poveri “poverelli” ed alle numerosissime segnalazioni documentate alla competente Asl della nostra volontaria Eleonora Palazzetti - è stato oggetto di ispezione della Asl che ne ha chiesto la chiusura nel gennaio 2012 e l’immediato blocco delle entrate dei cani. La struttura abusiva è stata poi chiusa ben 4 anni dopo, il 24 febbraio 2016, nel frattempo la volontaria ha continuato ad attivarsi per far adottare i cani rimasti all’interno. Con il blocco delle entrate, Eleonora ha così evitato che altri cani venissero tenuti in condizioni non adeguate alla loro natura e che rimanessero ostaggio di chi illegalmente gestiva il canile. In tanti ad oggi si prendono il merito della chiusura della struttura, ma la realtà è che l’unica che ha portato alla luce la situazione di quel canile è stata Eleonora Palazzetti pubblicando foto e video dei cani e della struttura, denunciando alle autorità competenti, facendo conoscere grazie ad internet la verità su quel canile abusivo.


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